Come fare i tomini elettrici senza avere tomini a disposizione (e senza averli mai fatti)

13/12/2020 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Gli italiani che vivono all'estero finiscono, prima o poi, col sentire la mancanza di qualche piatto italiano (o di qualche bevanda alcoolica al limone italiana). A me a volte mancano le melanzane come le fa mia zia, il dolce che mia madre ed io chiamiamo pan di Spagna anche se e' tutta un'altra cosa, il te' che fa la mamma di un mio amico d'infanzia, migliore di quello che trovo sia in Inghilterra che a Taiwan. A volte mi mancano cose locali, del Piemonte e dintorni, come la salsa alle noci. In queste settimane ho sentito la mancanza dei tomini, sia quelli "elettrici" (piccanti) che quelli "al verde" (con prezzemolo, aglio e acciughe). In ogni progetto bisogna fare i conti con il materiale a disposizione, e piuttosto che cercare dei tomini made in Italy in una gastronomia italica a Londra per poi pagarli a prezzi da oreficeria, mi sono adattato e ho utilizzato del formaggio di capra con gradazione numero due, acquistato nel supermercato Waitrose (uno dei migliori e più forniti di prodotti stranieri, almeno prima di Brexit).

Gradazione numero due? E che significa???





Non ho trovato fonti affidabili che spieghino la gradazione dei formaggi, per cui mi affido a quel che dice il sito di un produttore danese di prodotti caseari: una gradazione bassa (1,2) indica un formaggio cremoso con sapore leggero e aroma delicato, senza additivi aromatizzanti. Un valore di 6 (il massimo per quel produttore) indica un sapore robusto e intenso, come il Danish Blue, con un forte sapore di muffa.

L'idea era di realizzare dei "tomini elettrici", resi piccanti tramite del peperoncino, ma sapevo di non poter contare su un punto di partenza affidabile: questo formaggio di capra di Waitrose e' tondo, e' alto più o meno cinque centimetri, quindi e' adatto a produrre due simil-tomini, ma ha bordi più solidi e cuore più morbido e cedevole, e il sapore e' più' intenso rispetto ai tomini valdostani. Ho quindi abbandonato le ricette che stavo seguendo su Giallo Zafferano, su Mole24.it e su Gustissimo.it, e mi sono affidato all'improvvisazione.



Ho prelevato dei peperoncini dal mio giardino, li ho schiacciati e macinati per bene, poi ho aggiunto del prezzemolo (acquistato, visto che le mie piante sono in ritardo), dell'impasto di 'nduja calabrese, e del piri-piri in polvere. Infine, qualche goccia di aceto di vino rosso (quello bianco non ce l'ho), raccomandato per i tomini al verde nonostante le obiezioni di every single person interpellata a Torino e dintorni in proposito. Poi, olio di oliva, ma meno del mezzo bicchiere raccomandato dai siti che ho menzionato prima.



A memoria, direi che questi non somigliano ne' ai tomini elettrici ne' ai tomini al verde che conosco. Sono tomini miei, evidentemente. Li ho poi lasciati in frigo per 24 ore, in una pirofila coperta da una pellicola trasparente, come raccomandato da tutte le fonti che ho trovato.

Il giorno dopo abbiamo mangiato alcuni dei miei "tomini elettrici al verde": erano saporiti, molto differenti da entrambi i tipi di tomini che ero interessato a preparare: meno piccanti (nonostante l'uso di peperoncini freschi, polvere di piri-piri e un cucchiaio di 'nduja) ma più saporiti. Credo sia per via del formaggio che ho utilizzato, che ha un sapore meno neutro e leggero di quello dei tomini.



Il giorno seguente ho mangiato i "tomini" residui, che nel frattempo avevano acquisito un sapore ancora più intenso. Non sono tomini al verde, non sono tomini elettrici, sono simil-tomini in salsa di prezzemolo e peperoncino.

I risultati di quest'esperimento? I miei pseudo-tomini sono
a) non tossici
b) commestibili
c) gustosi
d) persino buoni

Credo li rifarò, magari cambiando formaggio, giusto per il gusto della sperimentazione.



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