Acciughe al verde, la sostanza e l'odore contro la forma

23/05/2015 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Piatto bianco ghiaccio, al centro un pezzo di carne, o un raviolone gigante, circondato da una sottile spirale di condimento. Il piatto - italiano e non - tipico del terzo millennio privilegia la forma sulla sostanza, anziche' offrire una sinergia tra le due. La presentazione domina, lo chef e il suo cliente cucinano in base a programmi televisivi in cui non ci sono e non ci possono essere ne' sapori ne' odori, e se perdi quelli cosa ti resta, del cibo che prepari o che mangi?

Solo l'aspetto.

Per trovare cibo che abbia odore e sapore bisogna uscire dai ristoranti alla moda e entrare nelle case della "gente comune": tua mamma, la zia, il vicino vedovo da vent'anni che da cinque anni ha deciso di imparare a cucinare come faceva sua moglie. Se entri nella loro cucina, se apri il loro frigorifero o il loro forno, troverai quel che manca nelle cucine dei ristoranti che vedi in tivu': odori che ti assalgono il naso e restano li' a lungo, sapori che - se vieni invitato ad assaggiare il piatto preferito del padrone di casa - si affezionano alla tua lingua e alla tua mente, e ti tornano in mente anche dopo anni. Bella differenza, rispetto ai piatti di Oliver Ramsey, o di Ferran Battura, o dello chef del ristorante in centro che ha lavorato "coi migliori chef de mondo", come dice il suo curriculum, ma i cui piatti fannno come quella famosa acqua minerale, che "passa e va", e non lascia traccia ne' memoria.

Che differenza, le acciughe al verde!
Le mangi a cena, e dopo un bicchiere - neppure piccolo - di limoncello, ancora ti resta il sapore in bocca.

Per cui, cara/caro che condividi casa e letto col cuoco/a casereccio di cui sopra, abbi pazienza: quell'odore di acciughe al verde che gira in casa, e che esce dalla sua bocca, non e' cosi' male: e' l'odore della vita stessa, che non e' asettica, inodore e insapore.





Acciughe, prezzemolo, uno spicchio d'aglio, peperoncino piccante (facoltativo), olio di oliva, un cucchiaio di aceto (facoltativo), mollica di pane.



Argomenti: foto, tradizioni

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